domenica 30 dicembre 2012

Norma anti-contraffazione con l'etichetta europea

Pneumatici: un freno alla contraffazione

Dallo scorso 1° novembre è scattato l'obbligo di etichettatura per tutti gli pneumatici. Un modo per frenare le contraffazioni e certificare la bontà del battistrad.

L’inverno è sempre un momento importante per riflettere sulla sicurezza in auto, messa a dura prova da nebbia, pioggia, neve e ghiaccio. Sui fondi stradali a bassa aderenza determinante è lo stato di salute dei nostri pneumatici. Lo scorso 1° novembre per gli pneumatici – le cui qualità ed efficienza vengono spesso immolate sull’altare del risparmio – è scattata una vera rivoluzione. Si tratta della etichettatura obbligatoria per tutti gli pneumatici che deve essere applicata dalle case costruttrici.


Richiesta da una normativa europea, l’etichetta mette nelle condizioni di poter scegliere lo pneumatico basandosi sulla valutazione di tre diversi criteri legati a: consumi di carburante, sicurezza e inquinamento acustico. Le valutazioni sono espresse in lettere, dalla A di colore verde, che rappresenta il voto più alto, alla G di colore rosso per quello più basso. Gli elementi presi in considerazione sono la resistenza al rotolamento, gli spazi di arresto sul bagnato e la rumorosità misurata all’esterno della vettura. Una bassa resistenza al rotolamento è importante per contenere i consumi di carburante e di conseguenza le emissioni di gas nell’atmosfera. Maggiore è la scorrevolezza, maggiore è la percorrenza con un litro di carburante.

La frenata sul bagnato è rilevata confrontando gli spazi necessari al veicolo per arrestarsi completamente. La rumorosità – espressa in onde da 1 a 3 – è misurata in decibel, leggendo quanto emesso da un’auto lanciata a 80 km/h che transita davanti ai sensori con motore spento e cambio in folle.
L’etichetta (che fin dalla sua introduzione obbligatoria è sottoposta a severi controlli per prevenire contraffazioni) è preziosa per il cliente ma anche per le case e per i gommisti che hanno un ruolo decisivo nella scelta della gommatura giusta.

Etichetta Europea pneumaticiCatene o gomme neve?
Ma in novembre in tutto il Nord Italia è scattato anche l’obbligo di catene a bordo o l’equipaggiamento di gomme invernali non appena si esce dalle città, provvedimento che scadrà soltanto in primavera. Mentre le catene sono dedicate a chi usa l’auto prevalentemente in città, le gomme da neve (che, lo ricordiamo, devono essere montate su tutte le quattro ruote) sono la soluzione più adatta per circolare in sicurezza su strade extraurbane e autostrade anche in caso di copiose nevicate, situazione nella quale anche la trazione integrale ma con pneumatici estivi può non bastare per toglierci d’impaccio.
La consapevolezza dei guidatori cresce, la domanda di pneumatici invernali aumenta e le case costruttrici stanno rispondendo con gomme sempre più efficienti, come le Pirelli Scorpion Winter e le Michelin Latitude Alpin La2, entrambe dedicate ai sempre più diffusi Suv e crossover, o le Yokohama Winter Drive V903 adesso disponibili anche per le auto di taglia small e compatta.

Statistiche da battere
Nonostante le insidie del clima invernale però, un recente rapporto Aci-Istat su incidentalità e mortalità sulle strade italiane ha rilevato che la maggior parte degli incidenti si registra in maggio, con più feriti il venerdì e più decessi il sabato, con un picco alle 5 del mattino. Crescono anche i morti tra i ciclisti, gli anziani sono i più esposti fra i pedoni, mentre i bambini, purtroppo, sono i più a rischio fra i passeggeri. Complessivamente i morti sulla strada sono in diminuzione, ma l’obiettivo europeo di riduzione non è ancora raggiunto. E per conseguirlo, oltre all’uso costante del cervello mentre si guida, anche una gommatura corretta può giocare un ruolo importante.

Prendo la mia moto e via, non mi vedete più
L’italiana MomoDesign e la giapponese Yamaha si uniscono in una nuova e duratura partnership che vedrà le due aziende lavorare a stretto contatto per sviluppare numerosi progetti ad alto contenuto di stile e di tecnologia. Con la sua linea sportiva, il telaio ben rifinito e il dinamico motore a quattro tempi, Yamaha X-Max 250 è un modello molto amato da chi vive in un contesto cittadino e ha bisogno di un mezzo di trasporto flessibile e urban-style. Alla recente settantesima edizione dell’Eicma di Milano (il Salone mondiale della moto), MomoDesign e Yamaha hanno collaborato alla creazione di questo modello di scooter, progettato dal centro stile dell’azienda milanese cha fa capo alla famiglia Cattaneo, in un’edizione speciale che mette in risalto con la cura dei dettagli il design del mezzo.
Le caratteristiche: un nuovo parabrezza sportivo con profilo in carbonio e una speciale texture per la sella che riporta il logo MomoDesign su una superficie sagomata evidenziano il look dello scooter. Grafiche speciali sono state aggiunte alla coda e la strumentazione di bordo presenta un particolare tachimetro oltre a una pedana in alluminio e speciali manopole con dettagli cromati.

Sergio Marchionne con parole sue
Un particolare ritratto di Sergio Marchionne, l’odiato-amato amministratore delegato di Fiat-Chrysler, attraverso le sue frasi più significative (e sono tante) pronunciate in interviste o durante interventi pubblici. A raccogliere tutte queste citazioni in un libro, quasi un “instant book” che si legge tutto d’un fiato, è il collega Francesco Bogliari (già direttore di Espansione).
Il volume (219 pagine, edito da Rizzoli e Tas, in libreria a 16 euro), ripercorre il cammino del top manager dove, grazie alle sua parole, si riconoscono i tempi più favorevoli, quelli più complessi, le metafore, l’asse Torino-Detroit e il suo pragmatismo.
In pratica, la sintesi del “Marchionne-pensiero”.
«Ho presentato la visione del mondo», spiega l’autore, «attraverso la viva voce di Marchionne, quindi senza interpretazioni, ma con una ricerca attenta degli aspetti più caratteristici della sua storia».
Un ritratto vivido e inconsueto, un “alfabeto” indispensabile per tutti coloro, ammiratori o critici, che vogliono farsi un’opinione personale sul manager italiano più internazionale di tutti. Qualche pillola, tratta dal libro: «La scissione del Gruppo è la fine di 111 anni di solitudine»; «La 500 sarà il nostro manifesto viaggiante»; «Antiitaliano semmai è chi abbandona il Paese, chi decide di non investire»; «Abbiamo smantellato le tradizionali gerarchie che per un secolo sono state al centro della filosofia manageriale di Fiat»; «Torino resta la città della Fiat».

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